Ricerca araldica online - Titolature, stemmi gentilizi e gerarchie nobiliari
Possiamo definirla come quel comparto del sapere volto ad individuare, descrivere e catalogare il complesso delle figure opportunamente miscelate nel loro insieme, per identificare in modo certo una persona, una famiglia, un gruppo di persone o una istituzione.
Sin dalle più remote epoche lo stemma araldico veniva utilizzato in virtù della necessità di avere una propria simbologia distintiva. In particolare nelle crociate, era fondamentale per il Signore distinguersi tra la pluralità di cavalieri presenti e coperti dall'armatura.
L'araldica si è sviluppata, a partire dal periodo medioevale, come un sistema coerente di identificazione delle persone e delle linee di discendenza. Ciò la rende un sistema unico nel suo tempo in tutta Europa.
La monarchia si preoccupò di regolamentare, attraverso un fitto tessuto normativo, la disciplina relativa all'uso ed alla conformazione degli stemmi . Oltre all'aspetto squisitamento simbologico, l'araldica si occupa di descrivere gli stemmi, al fine di darne un interpretazione grafica "leggendo" lo stemma medesimo.
Da una corretta intelligibilità dello scudo e delle annesse figure in esso contenute si ricavano preziose informazioni sulla famiglia titolare dello stemma . Componente fondamentale di un'emblema è lo scudo, sul quale vengono poste le cosiddette figure, tanto da essere sufficiente, anche da solo, a fornire le principali "informazioni" araldiche. Dall'interpretazione dell'emblema si ricavano ad esempio aspetti famigliari quali mestieri e professioni, tradizioni di famiglia, soprannomi, e numerosi altre peculiarità concernenti gli avvenimenti famigliari.
Tramite il nostro software, in fase di ricerca sull'origine del cognome vi verrà stampata una pergamena contenente, oltre i cenni storici riguardanti il cognome, l'antico stemma gentilizio appartenuto al casato a voi omonimo.
I titoli nobiliari in araldica
La concessione di un titolo nobiliare si sostanzia nel palese riconoscimento, nei confronti del concedente, di particolari meriti morali o sociali. I titoli nobiliari, durante il corso dei secoli, hanno subito una marcata differenziazione geografica attribuibile agli avvenimenti storici di ciascun Paese. Basti pensare al titolo di marchese, diffusoli solo dopo il XVI secolo basatosi sul modello francese. Alcuni titoli nobiliari invece sono caduti in disuso, come ad esempio il titolo di signori sostituito da il titolo baroniale, diffusosi territorialmente soprattutto in Spagna e sulle isole italiane, Sardegna e Sicilia.
In linea di principio, tuttavia, i titoli ottriati seconda la scala gerarchica tuttora ancora utilizzata, sono i seguenti:
Titoli nobiliari | Immagine corona | Descrizione corona legata alla titolatura nobiliare | |
---|---|---|---|
Corona sormontata da fioroni d'acanto, di cui 5 visibili, sostenute da punte alternate da perle | |||
Corona sormontata da otto fioroni d'acanto sostenute da punte | |||
Corona sormontata da quattro fioroni acanto, sostenuti da punte e alternati da perle disposte | |||
Corona sormontata da sedici perle, nove di esse sono visibili | |||
|
Anello accollato da un filo di perlo, con sei giri di banda di cui tre visibili | ||
Corona sormontata da otto perle, cinque di esse visibili | |||
Corona sormontata da quattro perle, tre di esse sono visibili | |||
Anello dorato, brunito o rabescato, con cordonatura ai margini laterali |
I diversi titoli nobiliari- Come nascono, il loro significato
I principi
Titolo onorifico, acronimo di "primo tra i pari", é il titolo onorifico per eccellenza e rappresenta il grado più alto della scala gerarchica nobiliare. Prima del medioevo veniva utilizzato in maniera diversa, era visto come unsa specie di potentato: piccole signorie locali venivano riconosciute successivamente come principati. Il titolo di Principe, pur conservando la peculiarità sovrana, veniva utilizzato in modo differente in funzione dell'ambito monarchico di riferimento. Nelle monarchie assolute é da considerarsi il massimo titolo nobiliare, mentre nelle altre indica il monarca di piccoli stati sovrani. Un esempio calzante del primo ambito é rappresentaton nella nostra penisola, dallo Stato Pontificio, Regno di Napoli e Regno delle Due Sicilie. Per ciò che concerne l'altra casistica, il titolo di Principe veniva conferito all'erede al trono, come accadde nel Regno di Sardegna.
I Duchi
Il titolo di Duca (dal latino Dux) trovò la sua massima diffusione in epoca tardo-romana, durante la quale epoca veniva individuata quella persona che deteneva un'egemonia militare. In forza di particolari meriti in campo militare e civile veniva dunque affidata la gestione ed il governo di una circoscrizione territoriale, detta appunto il Ducato.
Venivano chiamati in questa maniera i capitani d'armata distintasi nella milizia. Durante il Sacro romano Impero il titolo fu concesso a personalità ecclesiastiche, come il vescovo di Wuerzburg altresì noto come "duca di Franconia".
I marchesi
Il termine Marchese deriva dal tedesco (da Mark = marca), si estendeva sulla "marca", ovvero il paese di confine, più vasto della contea. Per tale motivo la sua nobiltà e la sua autorità erano superiori a quella dei Conti. Prima di coniare il titolo di Marchesi questi territori erano destinati. Oltre ad essere chiamati a governare alcuni territori, con il passare dei secoli, ottennero una sempre maggiore autonomia amministrativa che permetteva loro di creare signorie territoriali (i C.d. marchesati), con la possibilità di coniare monete proprie.
I conti
Il titolo di conte deriva dal latino (comes, comitis), letteralmente "compagno". Nell'antica Roma indicava un ufficiale di corte che forniva supporto ed assistenza ai magistrati, preposti al governo delle province. Nel periodo feudale il Conte assunse sempre di più una connotazione imperiale: in quest'epoca i Conti avevano sempre più un ruolo centrale nella gestione amministrativa dei territori.
I baroni
Trattasi di un titolo feudale che non necessitava di investitura ufficiale ma che é veniva attribuito in concessione con un feudo. Dal X secolo divenne un titolo nobiliare, particolarmente diffuso nell'Italia meridionale e nel Regno delle Due Sicilie. In tale circoscrizione, la categoria baroniale, rappresentava l'intero corpo feudale di tutto il Regno. Con il periodo medioevale i Baroni ebbero il massimo potere all'interno del proprio territorio: neppure il monarca poteva emanare alcuna norma ai sudditi. Ebbero un ampio ventaglio di giurisdizione, oltre ai diritti tributizi e militari.
I nobili
Il titolo di Nobile o Nobiluomo é un titolo autonomo, disciplinato dalla Consulta Araldica in maniera diversa in ordine ai differenti gradi di trasmissibilità. Tale titolatura é riconosciuta di diritto a coloro che l'abbiano ottenuta attraverso un atto di concessione. Rappresenta il primo gradino dell'ascesa nobiliare e veniva conferito in forza di particolari benemerenze conseguite per opere compiute in favore della Patria. La classe nobiliare era ben distinta da quella borghese e poteva fregiare la propria dimora con l'emblema di famiglia
I Cavalieri
Trattasi di un titolo puramente onorifico. A differenza dei titoli nobiliari, il titolo di cavaliere prevede un solo grado.
I Patrizi
Meglio noto come "il quarto di nobiltà", furoni i primi discendenti dei clan gentilizi risalenti all'epoca dell'antica Roma. Il termine patrizio ha infatti la stessa radice del termine padre. Appertennero a questa classe tutti coloro che navigavano nell'agiatezza economica seguito dell'afflusso di ricchezze coloniali. Disseminati abbondantemente nelle repubbliche marinare (Pisa e Venezia in primis), godevano di tutti i privilegi epocali, tra cui il libero 'accesso alle cariche senatorie Conservatori, facevano parte dell'aristocrazia. Per molto tempo vennero considerati una casta elitaria, sottolineata dalla proibizione dei matrimoni con i plebei. Ben presto tuttavia vi fu un conflitto e si andarono dilazionando le concessioni anche alla classe plebea. Il patriiziato venne ampliato attraverso nuove famiglie provenienti dalle élite provinciali marcatamente romanizzate.